Lungo la strada che dalla S.S. Romea conduce al Lido di Volano, circondata da valli e canneti, si stacca nel verde della zona circostante la bianca sagoma della stazione Biotopica di Cannevié.
Il casone attuale, di grande valore ambientale, fu costruito nel XVIII secolo come stazione di pesca e di marinatura del pesce. Profondamente ristrutturato il casone presenta attualmente un corpo a due piani con la caratteristica pianta a rettangolo allungato: sul prospetto nord rimane un bel camino aggettante, a tutta altezza. Vicino al casone è notabile la Palazzina di Cannevié, residenza padronale o del capo pesca, di epoca successiva nonostante le linee settecentesche di influenza veneta.
Il corpo principale della Palazzina, consta di due piani, con la parte centrale rialzata di un piano e terminante con un semplice frontone triangolare. Due camini aggettanti caratterizzano il prospetto principale. Faceva parte del complesso di Cannevié anche la casa del guardiano di Valle.
Poco distante sorge il bruno casone di Porticino già esistente nel XVI secolo, come dimostra l’inventario trascritto dei beni di Alfonso II d’Este, tra i quali era elencato.
Le Valli di Cannevié e Porticino, oasi di protezione della fauna dell’Amministrazione Provinciale di Ferrara, sono uno degli angoli più suggestivi del Parco del Delta del Po. Queste hanno una profondità media di circa 60 cm solcate da canali sublagunari.
La Valle Cannevié-Porticino rappresenta l’unico specchio d’acqua escluso dalle operazioni di prosciugamento che hanno portato alla bonifica delle vicine Valle Giralda e Valle Falce. Dopo la bonifica, le acque salmastre hanno subito una progressiva dolcificazione, ma rimangono comunque di tipo salmastro in quanto l’attuale circolazione idraulica viene effettuata con prese dal Po di Volano e dal Taglio della Falce. Nel 1998 è stato sistemato il percorso naturalistico con capanni per l’osservazione dell’avifauna.
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